Una grande mostra al Macro celebra l’arte del XXI secolo. Spazio a opere di Balla, Cambellotti, Boetti, Ceroli, Mambor, ma anche Novelli e Cattelan, 70 in totale, ospitate nelle sale di via Nizza fino al 2 ottobre. Si tratta di capolavori di artisti italiani e stranieri, moderni e contemporanei, per una riflessione su un tema cruciale che attraversa la storia dell’arte, quello del tempo, diventato via via più urgente a partire dal XX secolo. Non a caso, la mostra prende il titolo da un importante lavoro di Alighiero Boetti, Dall’oggi al domani, cui si ispira l’intero percorso espositivo che offre vari spunti di ulteriore indagine sulle poetiche del Novecento fino all’epoca attuale.

La rassegna del Macro si concentra sull’oggi, sul trascorrere del tempo circoscritto alla giornata, una porzione di presente controllabile, tematica questa che ha ispirato molto della produzione artistica del XX e XXI secolo. Per raccontare tale riflessione nella sua profondità, la selezione delle curatrici Antonella Sbrilli e Maria Grazia Tolomeo ha riguardato opere che abbracciano linguaggi ed espressioni multiformi, pittura, fotografia, video, scrittura diaristica, musica, ricamo, elaborazione digitale di dati, e che rappresentano stimolanti spunti di meditazione. E i lavori scelti, suggeriscono nel loro allestimento alcuni percorsi tematici. Per raccontare i Ritmi ecco il Futurismo di Balla e l’avanguardia di Cambellotti fino a Ontani, Paolini, Camoni, Romualdi, Mayr e Patella. La sezione Oggi, Domani presenta invece le opere di Boetti, Ceroli, Mattiacci, Spinelli, mentre Giornate di lavoro‘ quelle di Opalka, Pietrella, Adami, Blank, Giovannoni. Dopo le Date (tra cui figurano On Kawara, Vezzoli, Comani) e Date speciali (con De Dominicis, Closky, Albani), si prosegue con i Calendar‘ tradotti dalla sensibilità di maestri quali Boetti, Novelli, Miccini, Ghirri, Abate, Mambor, Mari, Cattelan e quindi i Diari di Breakwell, Rubio, Aos o i Passaggi di Vaccari, Vautier, Baruchello, Benetta. Le 24 ore sono infine rielaborate da Almond, Shemilt & Partridge, Camporesi.

Giulio Paolini, Belvedere

Giulio Paolini, Belvedere

Sono inoltre previsti lavori appositamente realizzati per la mostra da artisti Manfredi Beninati, Daniele Puppi e Caccavale. La mostra è stata sponsorizzata da Bulgari, che per l’occasione porta al Macro le immagini di campagne storiche dedicate agli orologi della maison, in cui i concetti di tempo e luogo si fondono in una dimensione artistica ed onirica. Ma non solo, spazio anche a una grande installazione realizzata per Bulgari dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, recentemente scomparsa. La forma dell’opera evoca il serpente che si mangia la coda, il simbolo dell’uroboros, nella storia dell’arte spesso associato all’eternità del tempo senza inizio e senza fine. Proprio in questa struttura si svolgeranno alcune delle iniziative che animeranno la rassegna: eventi, giochi, performance, incontri, lezioni, reading, condotti in collaborazione con gli allievi dei corsi di Storia dell’arte Contemporanea della Sapienza di Roma.