di Anna Astrella

Un considerevole numero di quadri racconta l’età dei Macchiaioli e le influenze che questo movimento artistico italiano dell’Ottocento ha avuto su generazioni di pittori. Location dell’esposizione il Chiostro del Bramante che ospita a Roma I Macchiaioli. Le collezioni svelate fino al 4 settembre.

Per tutta l’estate romani e turisti avranno la possibilità di ammirare per la prima volta oltre 110 tele dei Macchiaioli appartenute a grandi collezioni che in origine li hanno ospitate. Si tratta infatti di quadri di ricchissime raccolte di mecenati dell’epoca, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza. Le opere in alcune occasioni sono state donate dagli autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti.

Il percorso espositivo, curato da Francesca Dini, è suddiviso in nove sezioni, ciascuna intitolata alla collezione di provenienza. In ognuna il visitatore ha la possibilità di scoprire non solo il movimento dei Macchiaioli ma anche il clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento pittorico.

Odoardo Borrani, Cucitrici di camicie rosse, 1863, olio su tela, 66×45 cm, collezione privata

Odoardo Borrani, Cucitrici di camicie rosse, 1863, olio su tela, 66×45 cm, collezione privata

La prima sala è dedicata alla galleria di Cristiano Banti, pittore ma anche mecenate a favore dei propri colleghi Macchiaioli da cui acquistava opere anche per sostenerli economicamente.

Spazio poi a diverse opere dell’ultima parte del secolo quali Il Ponte Vecchio a Firenze di Telemaco Signorini, fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese; Il giubbetto rosso di Federico Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma e Ciociara (Ritratto di Amalia Nollemberg) di Giovanni Fattori. E poi ancora Place de la Concorde e Campo di neve di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide Banti in giardino di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse di Odoardo Borrani; Sforni in veranda che legge e il Ritratto della moglie Isa di Oscar Ghiglia.

A completamento del percorso espositivo anche opere a cavallo tra Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali del più importante movimento pittorico italiano del XIX Secolo sono state recepite e sviluppate dalle successive generazioni di pittori.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 20:00; sabato e domenica fino alle 21:00.