di Anna Astrella

Un’antologica di Luciano Ventrone anima il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara.  Posticipata dopo i terribili avvenimenti che hanno imperversato nel Centro Italia, la mostra è patrocinata dalla Regione e si focalizza sui primi anni della carriera del Maestro.  Così dopo una lunga attesa l’artista romano torna a esporre in Italia con Punti di Vista, a cura di Mariano Cipollini. Il lungo percorso espositivo, sarà visitabile fino al 9 aprile 2017. L’esposizione, promossa dall’Associazione Archivi Ventrone, si avvale di un nutrito e importante numero di opere provenienti sia dalla raccolta del maestro sia da collezioni private e pubbliche. Per la prima volta tutte le tredici sale espositive del Museo sono state messe a disposizione di un solo artista. Nell’intento di creare un movimento sinergico tra i reperti presenti nella collezione permanente e l’incontro con i lavori di Ventrone, la mostra traccia un percorso espositivo particolarmente strutturato, una nuova concezione d’iter all’insegna della contemporaneità. Tutto mirato a riattualizzare le letture storico – antropologiche del complesso espositivo passando attraverso una narrazione “atemporale, ammaliatrice e ingannevole” che Ventrone fa della realtà.

ST, olio su masonite, 45x70 cm, 1965

ST, olio su masonite, 45×70 cm, 1965

Punti di Vista non si presenta solo come una rilettura filologica delle nature morte del maestro, ma è protesa a riconsiderare e rivedere alcuni aspetti fondamentali che fanno di Ventrone un artista delle avanguardie. I lavori dell’ultimo ventennio sono messi in relazione con le sperimentazioni che l’hanno formato, dai primi anni Sessanta, per circa un quindicennio, sotto la guida iniziale di G. Capogrossi. Secondo quanto scritto dal curatore Mariano Cipollini: “Non si può pensare che Luciano Ventrone non sia espressione di quell’avanguardia artistica che, prescinde dall’utilizzo di qual si voglia forma, anche se nel suo caso è innegabile il peso del risultato estetico e percettivo, peso che, come ho già detto, non ne compromette la matrice concettuale che gli appartiene. Matrice che, pur contraddicendosi nel passare attraverso i canonici riferimenti riconducibili a forme artistiche giudicabili e comprensibili, ne manifesta altresì contenuti e concetti che si ristrutturano ex novo attraverso una significazione che, nel suo caso, se non passasse attraverso le nature morte, sarebbe difficilmente esprimibile”.

Mostra dalle molteplici sfaccettature, Punti di Vista ci svela un Ventrone maturo e complesso, stimolato dall’ambiente che lo accoglie a relazionarsi in uno spazio dove il manufatto esposto è parte in causa anche del suo narrato.