di Maria Grazia Londrino

 

Una donna come tante che lavorano nel mondo della scuola. Vittoria Puccini nella pellicola che segna l’esordio alla regia di Fabio De Luigi veste i panni di Aurora, insegnante precaria che ha deciso di fare ripetizioni a casa per stare vicino al marito Antonio, rappresentante di materiale sanitario non particolarmente brillante.

È il piatto forte di Aurora a dare il titolo al film: Tiramisù, dolce che la bella protagonista realizza con una ricetta speciale. Ecco allora che un giorno le cose cambiano, il dolce viene regalato a un medico e da lì inizia la scalata al successo del marito, che, però, finisce per perdere di vista le cose importanti della vita.

Com’è stato lavorare con Fabio De Luigi in veste di regista?

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Puccini e De Luigi in una scena di “Tiramisù”

“Noi prima non ci conoscevamo ed è stata una bella scoperta, perché si vede che Fabio è un artista appassionato, che mette una grande energia in quello che fa. Poi ha un modo sorprendente di costruire le scene comiche e vedere, sul set, come trasformava la sceneggiatura è stata un’esperienza positiva”.

Aurora è una donna dolce ma determinata. C’è qualche tratto del suo personaggio in cui si rivede?

“Sicuramente posso pensare che abbia la mia dolcezza, sono dolce come il tiramisù che fa Aurora. Al tempo stesso però è anche una donna forte, quando non riconosce più nel marito l’uomo che aveva sposato, prende una decisione importante per fargli capire che la strada che ha preso è sbagliata. Non so quanto di mio ci possa essere in questa seconda sfaccettatura del suo carattere”.

Il pubblico è abituato a vederla in ruoli drammatici, mentre con Tiramisù si è confrontata con un registro più leggero. Le piace la commedia?

“Mi diverto molto a fare le commedie e quindi sono felice che Fabio mi abbia dato questa opportunità, anche perché il personaggio di Aurora è ironico ma anche romantico. È bello vedere che qualcuno investe in te: mi piace sperimentare, mettermi alla prova accettando nuove sfide. Certo, questo non significa che io non sia legata ai ruoli drammatici che ho interpretato in passato”.

Una curiosità visto il titolo del film: lei è brava a fare i dolci?

“A dire la verità no: in realtà mi piace cucinare, ma i dolci non sono il mio forte”.

Visto che RomArt Gallery è una rivista di Cultura noi chiudiamo sempre le nostre interviste con una domanda sull’arte: lei ha un pittore preferito?

“Prediligo la pittura classica, in particolare Caravaggio, perché il suo utilizzo della luce mi piace molto, è come se con i suoi dipinti quest’artista parlasse e io sono convinta che l’arte deve comunicare”.